Per rimuovere l’eccesso di pelle pendula a livello dell’addome al di sotto dell’ombelico, si può intervenire con un’incisione che va da una spina iliaca all’altra. In altre parole “tirare giù a modi serranda tutta la pelle in eccesso e poi rifare la sutura”. E’ questo l’intervento di addominoplastica descritto dal Dr. Nicola Standoli, specialista in Chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva della Clinica Valle Giulia di Roma, che tende, però a precisare come tale operazione “non serve a ridurre il peso ma solo a ridare armonia e forma al corpo”. L’intervento, aggiunge Standoli, “è richiesto sia dalle donne che dagli uomini soprattutto quando si è verificata una forte riduzione di peso. Questi ultimi, poi, sono molto sensibili alla presenza di un eccesso di pelle a livello addominale che non può essere nascosto in nessun modo”. Riguardo alla durata dell’operazione, Standoli precisa che “è variabile in base all’entità del problema che deve essere risolto. Si può andare dalle due ore, fino ad arrivare a quattro quando si tratta di un’addominoplastica molto estesa”. Invece per chi è curioso di sapere com’è il post-operatorio e se l’operazione lascia cicatrici evidenti, il chirurgo plastico rassicura che “sicuramente presenta dei fastidi legati proprio all’estensione dell’intervento stesso”, ma, se i muscoli addominali non sono stati interessati, sicuramente sarà meno fastidiosa. Inoltre il residuo dell’operazione è una cicatrice che va da una spina iliaca all’altra sul bordo dell’elastico del costume. Un’altra curiosità, chiarita dal professionista, riguarda sempre il dopo operazione: se, cioè, bisogna indossare delle guaine compressive e per quanto tempo. Secondo Standoli, tali guaine sono importantissime per far riassorbire il più velocemente possibile l’edema residuo dell’intervento e anche a dare una compressione sulla cicatrice, per far sì che questa maturi nel più breve tempo possibile. L’ultimo chiarimento, infine, riguarda invece la ripresa della normale routine quotidiana e lo sport. Secondo Standoli “per riprendere la vita di tutti i giorni servono almeno 5 giorni, una settimana; mentre per l’attività sportiva, circa un mese”.
Per maggiori info consultate Addominoplastica
Per rimuovere l’eccesso di pelle pendula a livello dell’addome al di sotto dell’ombelico, si può intervenire con un’incisione che va da una spina iliaca all’altra. In altre parole “tirare giù a modi serranda tutta la pelle in eccesso e poi rifare la sutura”. E’ questo l’intervento di addominoplastica descritto dal Dr. Nicola Standoli, specialista in Chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva della Clinica Valle Giulia di Roma, che tende, però a precisare come tale operazione “non serve a ridurre il peso ma solo a ridare armonia e forma al corpo”. L’intervento, aggiunge Standoli, “è richiesto sia dalle donne che dagli uomini soprattutto quando si è verificata una forte riduzione di peso. Questi ultimi, poi, sono molto sensibili alla presenza di un eccesso di pelle a livello addominale che non può essere nascosto in nessun modo”. Riguardo alla durata dell’operazione, Standoli precisa che “è variabile in base all’entità del problema che deve essere risolto. Si può andare dalle due ore, fino ad arrivare a quattro quando si tratta di un’addominoplastica molto estesa”. Invece per chi è curioso di sapere com’è il post-operatorio e se l’operazione lascia cicatrici evidenti, il chirurgo plastico rassicura che “sicuramente presenta dei fastidi legati proprio all’estensione dell’intervento stesso”, ma, se i muscoli addominali non sono stati interessati, sicuramente sarà meno fastidiosa. Inoltre il residuo dell’operazione è una cicatrice che va da una spina iliaca all’altra sul bordo dell’elastico del costume. Un’altra curiosità, chiarita dal professionista, riguarda sempre il dopo operazione: se, cioè, bisogna indossare delle guaine compressive e per quanto tempo. Secondo Standoli, tali guaine sono importantissime per far riassorbire il più velocemente possibile l’edema residuo dell’intervento e anche a dare una compressione sulla cicatrice, per far sì che questa maturi nel più breve tempo possibile. L’ultimo chiarimento, infine, riguarda invece la ripresa della normale routine quotidiana e lo sport. Secondo Standoli “per riprendere la vita di tutti i giorni servono almeno 5 giorni, una settimana; mentre per l’attività sportiva, circa un mese”.
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