Non ti piace il tuo seno? Trovi che sia sproporzionato al tuo corpo? Troppo piccolo o troppo grande? Di seguito alcuni consigli utili, da parte del Dr. Nicola Standoli, per chi vuole sottoporsi a mastoplastica additiva o riduzione del seno o mastopessi
La mastoplastica additiva viene richiesta dalle pazienti con seno di piccole dimensioni o con seno svuotato – magari a seguito di gravidanze e allattamento o forte calo ponderale – per rendere nuovamente armonico il corpo, attraverso l’inserimento della protesi giusta. Però tra le domande più frequenti che vengono rivolte al chirurgo plastico prima dell’intervento, c’è sempre la sicurezza delle protesi e soprattutto se e dopo quanti anni bisogna sostituirle. Secondo il Dr. Standoli, “la sicurezza delle protesi è data, prima di tutto, dalla ditta che le fabbrica. Tanto migliore è la protesi, tanto più sicuro sarà il suo utilizzo e impiego nel corso degli anni. Certamente, tende a precisare il chirurgo, non scoppiano e non si rompono da sole. Questo succede quasi sempre a seguito di un trauma”. Inoltre, sempre secondo lo Specialista, “le protesi mammarie non hanno una data di scadenza. Se sono buone, rimangono lì a distanza di 10, 20 anni. Solitamente non danno alcun problema. Quello che succede, è che cambia il corpo della donna. Si modifica. Ciò significa che una situazione messa in atto oggi, sarà sicuramente diversa tra 5 anni, tra 10 e tra 20 anni. Quindi si può dover intervenire nuovamente, ma non c’è una data di scadenza vera e propria”.
Per chi, invece, ha un seno molto grande, svuotato oppure sceso, potrà ricorrere alla riduzione del seno o alla mastopessi. La prima ossia la mastoplastica riduttiva è un intervento che richiede non solo la riduzione del seno, ma anche quella della ghiandola mammaria e poi la ricostruzione della forma del seno che deve essere compatibile e proporzionata con il corpo della paziente.
La seconda ovvero la mastopessi, definita anche come lifting della mammella, viene consigliata dal chirurgo quando si ha un seno grande in cui è maggiore la componente cutanea rispetto alla componente ghiandolare e la paziente desidera mantenere il volume del seno. Con questo intervento, infatti, non viene asportato il tessuto ghiandolare, ma semplicemente viene riposizionato e rimodellato il seno per restituirgli una forma proporzionata e omogenea al resto del corpo.
Non ti piace il tuo seno? Trovi che sia sproporzionato al tuo corpo? Troppo piccolo o troppo grande? Di seguito alcuni consigli utili, da parte del Dr. Nicola Standoli, per chi vuole sottoporsi a mastoplastica additiva o riduzione del seno o mastopessi
La mastoplastica additiva viene richiesta dalle pazienti con seno di piccole dimensioni o con seno svuotato – magari a seguito di gravidanze e allattamento o forte calo ponderale – per rendere nuovamente armonico il corpo, attraverso l’inserimento della protesi giusta. Però tra le domande più frequenti che vengono rivolte al chirurgo plastico prima dell’intervento, c’è sempre la sicurezza delle protesi e soprattutto se e dopo quanti anni bisogna sostituirle. Secondo il Dr. Standoli, “la sicurezza delle protesi è data, prima di tutto, dalla ditta che le fabbrica. Tanto migliore è la protesi, tanto più sicuro sarà il suo utilizzo e impiego nel corso degli anni. Certamente, tende a precisare il chirurgo, non scoppiano e non si rompono da sole. Questo succede quasi sempre a seguito di un trauma”. Inoltre, sempre secondo lo Specialista, “le protesi mammarie non hanno una data di scadenza. Se sono buone, rimangono lì a distanza di 10, 20 anni. Solitamente non danno alcun problema. Quello che succede, è che cambia il corpo della donna. Si modifica. Ciò significa che una situazione messa in atto oggi, sarà sicuramente diversa tra 5 anni, tra 10 e tra 20 anni. Quindi si può dover intervenire nuovamente, ma non c’è una data di scadenza vera e propria”.
Per chi, invece, ha un seno molto grande, svuotato oppure sceso, potrà ricorrere alla riduzione del seno o alla mastopessi. La prima ossia la mastoplastica riduttiva è un intervento che richiede non solo la riduzione del seno, ma anche quella della ghiandola mammaria e poi la ricostruzione della forma del seno che deve essere compatibile e proporzionata con il corpo della paziente.
La seconda ovvero la mastopessi, definita anche come lifting della mammella, viene consigliata dal chirurgo quando si ha un seno grande in cui è maggiore la componente cutanea rispetto alla componente ghiandolare e la paziente desidera mantenere il volume del seno. Con questo intervento, infatti, non viene asportato il tessuto ghiandolare, ma semplicemente viene riposizionato e rimodellato il seno per restituirgli una forma proporzionata e omogenea al resto del corpo.